Disturbi dell' Orgasmo

A) DISTURBO DELL’ORGASMO FEMMINILE

ddddddL’orgasmo femminile è una combinazione di esperienze soggettive e di mutamenti fisiologici nella vagina e nell’area pelvica. Gli aspetti soggettivi, comprendono descrizioni come “raggiungere l’acme”, senso di contrazione nell’area genitale ed elevata eccitazione seguita da un improvviso sollievo e rilassamento. Gli aspetti fisiologici comprendono l’intero corpo, contrazioni dell’utero, della vagina e dello sfintere anale. Il termine più antiquato per descrivere questo disturbo, si chiama “anorgasmia”; esso si determina quando la donna non ha mai raggiunto l’orgasmo da sola o con il partner o con qualunque tipo di stimolazione. Questo è il disturbo più frequente nelle donne. Come sempre in queste nuove ricerche, gli studiosi stanno cercando le vere motivazioni di questo effetto, anche se la presenza dell’ansia può dare indicazioni sulle paure ed eventuali traumi precedenti. Se nell’uomo l’ansia può produrre la facilitazione all’orgasmo, nella donna avrebbero un effetto inibitorio facendole perdere la concentrazione sulle sensazioni.

B) DISTURBI DELL’ORGASMO MASCHILE

orgmaAnche per l’uomo, come per la donna questo disturbo si riferisce al ritardo o assenza ricorrente o persistente dell’orgasmo. Questo si può anche chiamare “eiaculazione ritardata o inibita”. Il soggetto che soffre di eiaculazione ritardata, mantiene una buona reazione agli stimoli sessuali e pur provando desiderio alla scarica orgasmica non riesce a portarla a termine. Anche in questo disturbo sono da distinguere varie fasi se si tratta di un causa primaria o secondaria se esiste ansia o problematiche organiche, neurologiche, endocrinologiche, farmacologiche chirurgiche. Eliminate le cause organiche e avendo un quadro più chiaro della situazione si può iniziare il trattamento psicologico o psicoterapico. Anche per questo trattamento è importante la partecipazione del partner poiché il problema è anche di coppia.

C) EIACULAZIONE PRECOCE

eiacL’eiaculazione precoce può essere definita come la difficoltà o incapacità da parte dell’uomo nell’esercitare il controllo volontario sull’eiaculazione.

Secondo una prima definizione proposta da Masters & Johnson un uomo soffre di eiaculazione precoce se eiacula prima che il partner raggiunga l’orgasmo in più della metà dei rapporti sessuali. Nei successivi sviluppi scientifici della sessuologia, a questa definizione si sono susseguite altre interpretazioni del fenomeno che correlano la precocità dell’eiaculazione alla durata del rapporto sessuale, al numero di spinte coitali, alla percezione di controllo sull’eiaculazione, alla soddisfazione del partner e della coppia. Una definizione diagnostica che utilizzi quale parametro di riferimento il raggiungimento dell’orgasmo del partner deve valutare l’eventuale presenza di una parallela disfunzione femminile dell’orgasmo che ne ritarda o ne rende impossibile il raggiungimento e che potrebbe rappresentare la reale difficoltà della coppia. Le cause dell’eiaculazione precoce possono essere di tipo organico o di tipo psicologico ed emotivo, riguardando la storia e le caratteristiche individuali e in alcuni casi le dinamiche relazionali della coppia. Le cause organiche possono essere riferite ad ipersensibilità del glande, eventualmente accentuata da anomalie anatomiche esterne come la fimosi e il frenulo del pene corto, oppure a processi infiammatori come prostatite e vescicolite. In altri casi l’origine è di tipo psicologico e riguarda spesso un’errata abitudine psicofisiologica acquisita attraverso un’attività autoerotica condotta con fretta e frenesia nell’epoca adolescenziale, spesso per via di sensi di colpa latenti o della necessità di celare tale pratica agli adulti. Alla difficoltà nel controllo dell’eiaculazione può inoltre contribuire il fenomeno dell’ ansia da prestazione e una più generale difficoltà a gestire ed esprimere le emozioni. Il trattamento elettivo è quello psicosessuologico che consente lo sviluppo di una maggiore competenza nel gestire i tempi dell’orgasmo attraverso esercizi progressivi come lo “stop and start”, tecniche di rilassamento come il training autogeno e strumenti terapeutici in un percorso strutturato e personalizzato con il supporto di uno psicologo-sessuologo.