Bulimia Nervosa

6Ci sono tre caratteristiche essenziali della bulimia nervosa: 1. Ricorrenti episodi di abbuffata 2. Ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso e 3. livelli di autostima indebitamente influenzati dalla forma e dal peso del corpo. Il tipo di cibo assunto durante le abbuffate varia sia da individuo a individuo sia per un dato individuo. Ciò che sembra caratterizzare le abbuffate è soprattutto l’anomalia nella quantità del cibo consumato, piuttosto che il desiderio incontrollato di un alimento specifico. Tuttavia durante le abbuffate gli individui tendono a mangiare cibi che avrebbero altrimenti evitato. Gli individui con bulimia nervosa, tipicamente si vergognano dei loro problemi con l’alimentazione e tentano di nascondere i loro sintomi. Le abbuffate avvengono in solitudine, quanto più segretamente possibile. L’abbuffata spesso continua finchè l’individuo non si sente sgradevolmente o addirittura dolorosamente pieno. L’antecedente più comune dell’abbuffata è un’emozione negativa. Atri fattori scatenanti comprendono condizioni interpersonali stressanti; restrizione dietetica, sentimenti negativi correlati al peso e alla forma del corpo e al cibo e noia. Le abbuffate possono minimizzare o attenuare i fattori che hanno scatenato l’episodio nel breve termine, ma l’autosvalutazione e la disforia sono spesso conseguenze ritardate. un’altra caratteristica essenziale della bulimia nervosa è il frequente ricorso a condotte compensatorie inappropriate per prevenire l’aumento di peso, collettivamente denominate condotte di eliminazione. Molti individui con bulimia nervosa mettono in atto diversi metodi tesi a compensare le abbuffate. Vomitare è la condotta compensatoria inappropriata più comune. Gli effetti immediati del vomito comprendono la riduzione della sensazione di malessere fisico oltre che della paura di aumentare di peso. In alcuni casi il vomito diventa un obiettivo in sé e l’individuo si abbufferà per poter vomitare, oppure vomiterà anche dopo aver mangiato piccole quantità di cibo. Gli individui affetti da bulimia nervosa possono adottare diversi metodi per auto indursi il vomito, compreso l’uso delle dita o di altri strumenti per stimolare il riflesso faringeo. Altre condotte di eliminazione comprendono l’uso inappropriato di lassativi e diuretici. In rari casi può essere utilizzato anche un certo numero di metodi compensatori. La bulimia nervosa di solito esordisce in adolescenza o nella prima età adulta. L’esordio prima della pubertà o dopo i 40 anni di età è raro. Le abbuffate iniziano in genere durante o dopo un periodo di restrizione dietetiche. Anche molteplici eventi stressanti possono precipitare l’esordio della bulimia nervosa. Il rischio di suicidio nella bulimia nervosa è elevato. Un’indagine completa degli individui con questo disturbo dovrebbe comprendere la valutazione dell’ideazione e dei comportamenti suicidari, così come altri fattori di rischio per il suicidio compresa una storia di tentativi di suicidio. Attualmente non esiste uno specifico test diagnostico per la bulimia nervosa. Tuttavia, possono verificarsi parecchie anomalie di laboratorio come conseguenza delle condotte di eliminazione, le quali possono aumentare l’affidabilità diagnostica. queste comprendono le alterazioni dell’equilibrio elettrolitico, tra cui le più frequenti sono: ipopotassiemia , ipocloremia e iponatriemia. La perdita di succo gastrico acido attraverso il vomito può produrre alcalosi metabolica mentre l’abuso di lassativi e diuretici per indurre diarrea o disidratazione può causare acidosi metabolica. Alcuni individui con bulimia nervosa presentano livelli leggermente elevati dell’amilasi serica probabilmente legati all’aumento dell’isoenzima salivare. L’esame obiettivo non mostra di solito evidenze organiche. Tuttavia l’ispezione della bocca può rivelare una

significativa e permanente perdita dello smalto dentale, specialmente a livello delle superfici linguali dei denti incisivi, dovuta al vomito ripetuto. Questi denti si presentano scheggiati e sembrano intaccati e “tarlati”. Inoltre si può verificare un aumento della frequenza delle carie. In alcuni individui le ghiandole salivari in particolar le parotidi, possono ingrossarsi notevolmente. Gli individui che si auto inducono il vomito solleticando manualmente il riflesso faringeo possono sviluppare callosità o cicatrici della mano, provocate dal continuo sfregamento contro l’arcata dentaria. Miopatie cardiache e scheletriche gravi sono state riferite in individui che hanno fatto uso ripetuto di sciroppo di ipecacuana per indurre il vomito.