Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo

La caratteristica diagnostica principale del disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo è l’evitamento o la restrizione nell’assunzione di cibo, manifestati da una incapacità clinicamente significativa nel soddisfare i requisiti per la nutrizione oppure da un apporto energetico insufficiente attraverso l’assunzione orale di cibo. Devono essere presenti una o più delle seguenti caratteristiche principali: significativa perdita di peso, significativo deficit nutrizionale, dipendenza dall’alimentazione, parenterale o da supplementi nutrizioni orali , oppure una marcata interferenza con il funzionamento psicosociale. In alcuni individui, l’evitamento o la restrizione dell’assunzione di cibo possono essere dovuti alle caratteristiche sensoriali delle qualità del cibo, oppure un’estrema sensibilità ad aspetto, colore, odore, consistenza, temperatura, oppure al gusto. Tale

comportamento è stato descritto come “alimentazione restrittiva”, “alimentazione selettiva”, “alimentazione schizzinosa”, “alimentazione perseverante”, “rifiuto cronico del cibo” e “neofobia per il cibo” e può manifestarsi come rifiuto di mangiare particolari marche di cibo o di tollerare l’odore di cibo mangiato da altri. L’evitamento o la restrizione di cibo associati ad assunzione insufficiente oppure a mancanza di interesse per l’alimentazione si sviluppano più comunemente nell’infanzia o nella prima infanzia e possono persistere in età adulta. L’evitamento, correlato a conseguenze avverse può insorgere a qualunque età.